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La storia di Paola

29-04-2023 19:23

Valeria Mazza

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La storia di Paola

Questa storia dimostra ancora una volta, quanto sia importante l'apporto dei genitori nella cura dei loro figli.

 

Raccontata dalla psicologa Valeria Mazza.

Si presentò allo studio del Centro Studi Logos di Messina, una bambina di 5 anni di nome Paola, accompagnata dai genitori. La piccola Paola era figlia unica. Non si erano riscontrati particolari problemi durante la gravidanza e nei primi atti della vita vegetativa e di relazione. I genitori si descrivevano come una coppia felice, che aveva, con i rispettivi parenti, un buon rapporto, per cui si aiutavamo vicendevolmente. L’habitat e la situazione socio-ambientale ed economica della famiglia risultava essere nella media.  

Sviluppo della minore

La deambulazione motoria era avvenuta quando la bambina aveva circa un anno; mentre i primi fonemi erano stati prodotti verso i 18 mesi. Ai genitori, lo sviluppo globale della bambina è sembrato procedere normalmente fino a quella età ma, successivamente, è sopravvenuto come un blocco, per cui si sono avuti dei progressi minimi, sia nel linguaggio che nelle altre acquisizioni sociali e relazionali. Il controllo degli sfinteri è avvenuto verso i tre anni e mezzo.

Malattie e disturbi di interesse neuropsichiatrico

La bambina era stata inserita all’asilo nido verso i due anni. Questo evento era stato vissuto in maniera traumatica da Paola, la quale aveva pianto per un mese, costringendo la madre a restare in classe per aiutare la figlia ad inserirsi in questa nuova è difficile situazione. In seguito hanno optato per un asilo diverso, nel quale Paola si è ambientata molto più facilmente e dove, anche ora, ha piacere a restare. Verso i tre anni e sei mesi i genitori si erano accorti che lo sviluppo del linguaggio non presentava una normale evoluzione, pertanto è stata visitata dalla pediatra che ha tranquillizzato i genitori per quanto concerne le problematiche autistiche. Tuttavia le difficoltà linguistiche e relazionali con i coetanei erano ancora molto marcate, di conseguenza i genitori hanno deciso di farla visitare da un neuropsichiatra che ha riscontrato un ritardo nello sviluppo, per cui ha consigliato logopedia e psicomotricità. Tuttavia, poiché Paola rifiutava tali terapie, i genitori le hanno sospese dopo pochi mesi. Nel momento della visita presso il Centro Studi Logos di Messina, la bambina presentava sintomi lievi di autismo che si manifestavano con: disturbo della socializzazione con i coetanei, con notevole ansia quando si trovava al loro cospetto;  difficoltà comunicative; stereotipie verbali e nel disegno; linguaggio verbale ridotto per l’età, sostituito da un linguaggio gestuale; contatto oculare non sempre presente; irrequietezza motoria; ricerca eccessiva della figura materna; presenza di paure; difficoltà nella defecazione, con tendenza a trattenere a lungo i propri bisogni fisiologici; tono della voce molto leggero, sostituito al contrario da forti grida,  quando era arrabbiata; alimentazione selettiva; uso stereotipato del giochi e dei giocattoli.

Ai genitori di Paola viene proposta una terapia affettivo – relazionale che utilizza la tecnica del Gioco Libero Autogestito[i]. Questo tipo di terapia  ha come obiettivo principale l’instaurare tra i genitori e il figlio, una relazione particolare, molto gioiosa, intima, intensa, profonda. Così che il minore possa abbandonare la sua chiusura autistica e aprirsi agli altri e al mondo fuori di lui. Nel Gioco Libero Autogestito è il bambino che sceglie il gioco da effettuare, per quanto tempo condurlo, con quale altro gioco sostituirlo. Mentre gli adulti, e in questo caso i genitori, hanno il compito di partecipare ai giochi scelti dal piccolo, che viene da loro aiutato e incoraggiato ad effettuare tutte le attività che disidera, in modo tale che questi giochi e attività si trasformino in piacevoli momenti di comunione e intesa reciproca. I genitori e gli adulti, a loro volta, hanno il compito di partecipare con piena disponibilità ed empatia ai giochi e alle attività scelte dal bambino in modo sempre molto aperto e disponibile, evitando, per quanto possibile, rimproveri e punizioni. Di fondamentale importanza è lo stato d’animo con cui ci si relaziona coi bambini, infatti l’obiettivo è quello di divertirsi insieme a loro, a prescindere dall’attività ludica scelta. Inoltre, nel Gioco Libero Autogestito è opportuno evitare di utilizzare il gioco come mezzo per insegnare qualcosa ai bambini, ma lasciarli liberi di apprendere soltanto mediante l’ascolto e la condivisione con gli adulti di riferimento. Al fine di essere aiutati nello svolgimento della terapia, si concorda con i genitori di effettuare delle osservazioni con cadenza quindicinale.

Prima osservazione

Durante la prima osservazione Paola appare molto timida. Il volto è molto teso e scarsamente espressivo. Il contatto oculare è saltuario. La bambina non riesce a distaccarsi dal contatto fisico con i genitori. Si manifestano stereotipie vocali: la bambina emette frequentemente un unico suono. La coordinazione motoria risulta essere nella norma, così come i movimenti del corpo che sono sciolti e armonici. La produzione linguistica è praticamente assente, ad eccezione di alcune parole rivolte alla madre. Con gli estranei si limita ad esprimersi attraverso dei gesti. Nel gioco si riscontrano delle preferenze verso gli orsetti morbidi che vengono successivamente rappresentati nel disegno, in maniera stereotipata. In particolare durante il colloquio col terapeuta si notano agitazioni motorie degli arti superiori e inferiori che agita frequentemente al fine di scaricare la tensione interiore. Verso la fine della visita la bambina appare più serena e a suo agio con l’ambiente circostante, infatti rivolge lo sguardo e anche qualche parola al dottore prima di andare via, mano nella mano col padre.

Seconda osservazione

Durante il secondo controllo, si evidenziano diversi miglioramenti nel modo di relazionarsi di Paola. Questa manifesta un maggiore contatto oculare con tutti i presenti; lo sguardo appare più vivace ed espressivo, la facies è più sorridente. Saltuariamente riferisce di ciò che sta disegnando. Tuttavia continua a manifestare un’importante agitazione psicomotoria, seppur minore rispetto alla visita precedente. I genitori di Paola spiegano che da quando hanno iniziato la terapia del Gioco Libero Autogestito la bambina li ascolta molto di più, è più presente alla realtà e ha iniziato a formulare delle frasi più complesse. Collegano questi miglioramenti al fatto che hanno cominciato a relazionarsi con la piccola in modo più dolce ed affettuoso, evitando rimproveri e richiami. Anche nella stanza dei giochi con le tirocinanti la bambina è apparsa più socievole e allegra, nonostante le capacità comunicative non risultino ancora adeguate all’età cronologica. Inoltre manifesta ancora delle stereotipie motorie e delle eccessive preferenze per alcuni giocattoli, rispetto ad altri.

Terza osservazione

La terza visita, effettuata dopo circa un mese dall’inizio della terapia, segna una svolta importante nel comportamento di Paola. Questa, una volta arrivata allo studio, non è più intimorita e non sente più la necessità di restare accanto ai genitori, tanto che si dirige subito e spontaneamente nella stanza dei giochi con le tirocinanti. Sebbene le modalità di gioco e i giocattoli scelti siano sempre gli stessi, si riscontravano significativi progressi dal punto di vista linguistico e comunicativo. Paola ora interagisce molto di più con le dottoresse e parla con loro esprimendo delle richieste verbali precise e non più solo attraverso la gestualità. Nel frattempo anche i genitori esprimono emozioni positive al terapeuta raccontando che la figlia comunica molto di più, sia con loro che con gli adulti, anche se estranei. Anche con i coetanei comincia a ricercare l’interazione, sebbene manifesti ancora una notevole timidezza e insicurezza, che la costringe a parlare poco con questi ultimi. Un altro miglioramento significativo riguarda il fatto che Paola non trattiene più i suoi bisogni fisiologici, come era solita fare prima di iniziare la terapia del Gioco Libero Autogestito. Durante il colloquio con il Terapeuta la bambina inizia a disegnare dei gattini apparendo molto più tranquilla e serena e interagisce sia con i genitori che con il dottore. A volte canticchia e parla frequentemente col padre, col quale si sta instaurando un buon rapporto, soprattutto nelle situazioni di gioco.

Quarta osservazione

Anche durante la quarta visita effettuata quindici giorni dopo, la bambina manifesta un particolare entusiasmo per alcuni disegni che aveva fatto a casa con la madre e li mostra al dottore, manifestando tutta la sua gioia. Anche i genitori raccontano con piacere i miglioramenti della bambina: questa appare molto più serena, anzi allegra quando vanno a prenderla all’asilo, mentre prima piangeva quando era la madre a riprenderla. I genitori raccontano che quando sono a casa Paola e la mamma trascorrono molto tempo a disegnare, mentre con il padre lei si diverte ad eseguire dei giochi più fisici, arrampicandosi sul suo collo ed effettuando delle capriole. I genitori riferiscono, inoltre che nell’ultimo periodo sono riusciti ad uscire più spesso, visto che la figlia appariva molto più tranquilla. La qual cosa traspare anche durante la visita: lo sguardo della piccola è più attento verso le persone e gli oggetti che la circondano, mentre il contatto oculare è più frequente e stabile. I genitori raccontano che Paola appare più affettuosa e sensibile e le piace che la madre le legga dei libri di favole. Quando ciò avviene la bambina manifesta un atteggiamento più empatico verso alcuni personaggi. Tuttavia presenta ancora delle paure improvvise, quando immagina di vedere qualcuno che la spaventa.

Quinta osservazione

Nel corso della quinta seduta Paola e i suoi genitori rimangono esclusivamente nello studio del Terapeuta. La bambina, alla vista dei colori, si mostra subito desiderosa di disegnare e utilizzarli. La madre riferisce che nell’ultimo periodo tutto sta procedendo bene. La figlia infatti risulta essere più tranquilla e serena, sia nell’ambito familiare sia all’asilo che frequenta, dove partecipa sempre di più alle attività proposte. Tuttavia quando i genitori le chiedono com’è andata la giornata preferisce cambiare argomento. Riguardo al rapporto con le altre bambine vi è una maggiore apertura e desiderio di instaurare con loro una relazione ma, essendo ancora intimorita da queste ultime, non sempre riesce a relazionarsi con le coetanee. Per quanto concerne il linguaggio Paola, comincia formulare frasi sempre più lunghe e complesse. Durante la visita anche il contatto oculare risulta essere più frequente, sia con i genitori sia con il dottore. La notte dorme in modo sereno. L’alimentazione è meno selettiva. Inoltre, la maggiore regolarità intestinale, rende la bambina più tranquilla. Sono ancora evidenti diverse paure ad esempio relative al nonno materno col quale, senza un apparente motivo, non riesce ad instaurare un buon rapporto. Ha paura anche quando sente suonare il citofono e quando vede alla tv alcune pubblicità. Infine il padre riferisce che quando si rompe qualcosa che non si può più aggiustare la figlia manifesta un forte dispiacere al punto da iniziare a piangere.  Alla fine dell’incontro viene chiesto a Paola se conosce alcune canzoni e con l’aiuto del padre comincia a cantare mentre colora.

Sesta osservazione

Anche durane la sesta visita effettuata dopo altri quindici giorni, i genitori di Paola e la figlia restano insieme nello studio del dottore. La bambina romane seduta sulle gambe del padre mentre disegna e colora. Spesso manifesta sentimenti di fastidio, lamentandosi quando i disegni non sono di suo gradimento o quando un colore non funziona bene come dovrebbe. I genitori spiegano che negli ultimi giorni la figlia ha avuto la febbre e di conseguenza è stata più irrequieta rispetto all’ultimo periodo. Inoltre la madre afferma che recentemente ha notato che ogni volta che provano a insegnare cose nuove a Paola o a modificare le sue abitudini, sembra che la bambina faccia dei passi indietro e regredisca verso la chiusura autistica, quando invece la assecondano manifesta un comportamento più tranquillo. Secondo il padre questi comportamenti sono stati influenzati anche dall’atteggiamento dei nonni materni che propongono a Paola numerose attività, soprattutto al fine di apprendere cose nuove, che non sono gradite dalla bambina. All’asilo invece la figlia ha instaurato un buon rapporto con la madre e successivamente anche con i compagni, con i quali ha cominciato a interagire di più. In questo contesto infatti Paola partecipa a tutte le attività, resta seduta al suo posto, gioca e disegna con gli altri bambini serenamente. Nel contesto familiare invece ha cominciato ad avere un atteggiamento più capriccioso, come se richiedesse maggiori attenzioni.

Settima osservazione

Dopo essersi accomodati nello studio del dottore, la madre di Paola racconta che nelle ultime settimane ha visto notevoli miglioramenti nel comportamento della figlia dovuti al fatto che sia lei che il marito hanno prestato più attenzione alle sue esigenze e l’hanno lasciata libera di svolgere le attività che preferiva senza farle pressioni. La bambina infatti appare più serena e tranquilla rispetto alla seduta precedente e interagisce molto con i genitori, al punto da raccontare alla madre di aver litigato con una compagna dell’asilo, nei giorni precedenti. Inoltre Paola ha imparato ad andare in bagno da sola e la notte non si riscontrano problemi durante il sonno. Successivamente i genitori raccontano di essere andati a cena da amici e che la figlia ha interagito con un’altra bambina, cantando e divertendosi insieme a lei. Questo evento ha reso la madre molto soddisfatta del percorso intrapreso. Le maestre dell’asilo descrivono Paola come una bambina molto intelligente e più presente nella realtà esterna a lei, rispetto ai mesi scorsi. Inoltre la bambina ha iniziato a instaurare un miglior rapporto con i nonni, sebbene manifesti ancora delle difficoltà col nonno materno che le incute timore. Durante la visita Paola appare molto vivace, interagisce molto con la madre chiedendole frequentemente di disegnare degli orsetti e cercando spesso il contatto oculare.

Ottava osservazione

Durante la seduta il padre riferisce che sono stati sulla neve, sulla seggiovia e sul treno a vapore. La bambina si è divertita molto sia con i genitori sia con altri bambini appena conosciuti. Recentemente ha iniziato a chiedere di uscire con una coetanea, segno di una maggiore apertura che traspare anche nel corso della visita. Paola infatti risulta essere molto più felice rispetto all’ultimo incontro. Ha effettuato molti disegni con vari soggetti. Nelle visite precedenti invece effettuava solo disegni stereotipati che ritraevano sempre lo stesso soggetto, un orsetto. Apprende ed effettua gli esercizi assegnati dalla maestra d’asilo con piacere e molto rapidamente, comprende il concetto di avanti-indietro, sopra-sotto, alto-basso. Inoltre, oltre al disegno, nel contesto familiare hanno iniziato ad effettuare altri giochi ad esempio con la plastilina e il gioco della campana. Manifesta sentimenti di curiosità chiedendo il nome degli oggetti o dei colori, manda baci su richiesta e risponde alle frequenti domande del padre. La sera va letto alle 22 e dorme serenamente svegliandosi solo in rare occasioni. Spiega quello che disegna e si corregge se parla di sé in terza persona. Tende a mettere frequentemente le mani in bocca, ma i genitori la descrivono come molto più partecipe e serena. I miglioramenti e i progressi della bambina emergono soprattutto quando risponde alle domande del padre in modo malizioso e provocatorio ad esempio se il padre le chiede “Di che colore è la neve?” la bambina risponde sorridendo maliziosamente…“Nera”. Comportamenti ironici  non si riscontrano frequentemente nei bambini con chiusura autistica, di conseguenza ciò rappresenta un ottimo segnale di miglioramento della patologia di Paola.

Nona osservazione

Durante il colloquio emerge che la crescita affettiva e relazionale di Paola procede bene. La madre effettua con lei giochi relativi al disegno, il padre invece tende a stimolarla molto, dal punto di vista linguistico e svolgono insieme giochi di natura prevalentemente fisica e motoria. L’alimentazione di Paola comincia ad essere più variegata e regolare. Inoltre comunica quando deve espletare i suoi bisogni fisiologici e ha imparato ad utilizzare frasi lunghe e complesse, anche se sbaglia la coniugazione dei verbi e altri elementi grammaticali. Tuttavia tende ad auto correggersi. Mette spesso il dito in bocca e dorme nel letto dei genitori. Per quanto concerne le paure sembra aver superato i timori verso alcune pubblicità, ma ha ancora timore del nonno materno. In conclusione i genitori riferiscono di averla iscritta in prima elementare presso una scuola privata.

Decima osservazione

A questo punto i miglioramenti di Paola sono molto evidenti, la bambina è dinamica, interloquisce e dialoga frequentemente con i genitori parlando di se esclusivamente in prima persona. Il suo gioco preferito è sempre il disegno ma ha iniziato a giocare anche con i bambolotti fingendo di dar loro del cibo o delle medicine. Risulta essere molto più attenta nell’ambiente familiare, infatti nota subito qualsiasi cambiamento. Durante le belle giornate i genitori l’hanno portata al mare e si sono divertiti tutti insieme a lanciare delle pietre in acqua. Paola risulta essere più tranquilla anche dal punto di vista motorio, ma tende ad agitarsi se ci sono altre persone presenti oltre i suoi genitori. Dal punto di vista alimentare si riscontrano ulteriori aperture, la bambina ha iniziato a mangiare i panini al burro, i biscotti al farro e la frutta. Inoltre mangia da sola sempre più spesso. Non trattiene più le feci per molto tempo come faceva prima di cominciare la terapia. Per quanto riguarda le paure risulta essere scomparsa anche quella relativa al campanello di casa, infatti, quando lo sente suonare, non piange più. Quando i genitori la rimproverano manifesta sentimenti di colpa, non vuole che si arrabbino e vuole che siano sempre gioiosi e tranquilli. In questo incontro si è potuta constatare l’uscita di Paola dalla condizione di chiusura autistica, nonostante siano ancora presenti sintomi di irrequietezza e stereotipie nel disegno. È  stato comunque consigliato ai genitori di proseguire con la terapia del Gioco Libero Autogestito. Questi ultimi hanno manifestato sentimenti di fiducia e gioia per i notevoli miglioramenti della figlia e si dimostrano disposti a continuare la terapia.

Undicesima osservazione

Durante la visita i genitori di Paola ribadiscono i progressi della figlia, in particolare dal punto di vista comportamentale e relazione. Infatti ora sono in grado di trascorrere tutti insieme una giornata fuori casa e la bambina si comporta in modo esemplare, mangiando da sola e integrando sempre più alimenti nella sua dieta. Le stereotipie risultano essere scomparse e dal punto di vista linguistico Paola parla di sé solo in prima persona, è molto più comunicativa, guarda negli occhi e ha meno paure. Inoltre capisce gli scherzi e risulta essere ironica e capace di arrivare a compromessi con i genitori, senza avere delle crisi. Inoltre appare più empatica, comprendendo lo stato d’animo dei genitori e ponendo loro domande come: “Sei felice?”. La notte dorme di più, circa 10 ore, in modo sereno e continuativo. Tuttavia, sebbene sia diventata automa sotto diversi aspetti, manifesta ancora l’esigenza di dormire nel letto dei genitori.

Dodicesima osservazione

Durante la visita emerge che Paola ha iniziato ad attuare dei giochi simbolici, canta, dialoga e la notte dorme benissimo. È molto più spontanea e spigliata di prima. Manifesta ancora delle paure soprattutto nei confronti del nonno ma complessivamente le sue fobie risultano essere diminuite. Dal punto di vista linguistico pronuncia frasi di senso compiuto ed è capace di intrattenere una conversazione importante. Nel disegno crea personaggi che svolgono un compito o sono impegnati in delle attività. Nei rapporti con gli altri bambini è sempre timida, come lo era sua madre da piccola, ma gioca molto di più con i coetanei rispetto al periodo precedente la terapia. In particolare ha instaurato un bel rapporto con la cugina, con la quale gioca e si diverte molto ogni volta che passano del tempo insieme. I genitori sono sempre molto amorevoli e disponibili, pronti ad aiutare la figlia quando manifesta delle difficoltà.

Ultima osservazione

Sono trascorsi un po’ meno di sette mesi dalla prima osservazione. Questo colloquio è stato svolto online, tramite la piattaforma Skype. I genitori di Paola si sono dimostrati ancora una volta disponibili, collaborativi ed aperti al dialogo, sono felici dei progressi raggiunti dalla figlia in particolare per quanto concerne il controllo degli sfinteri, il desiderio della bambina di instaurare relazioni sia con i parenti sia con gli estranei e la scomparsa di numerose paure come quella del campanello e delle pubblicità. Il padre descrive l’interazione con la figlia come “totale” e caratterizzata da un ottimo dialogo. Nel corso del colloquio Paola viene inquadrata diverse volte dai genitori mentre svolge delle attività ludiche. Di tanto in tanto risponde alle domande poste dal dottore e diverse volte si avvicina alla telecamera per fare delle smorfie. La bambina appare vivace e predilige giochi di tipo senso-motorio, il comportamento e la coordinazione motoria risultano essere normali, lo sguardo è presente e normalmente agganciabile. La produzione linguistica risulta adeguata all’età e con emissione frequenti. La bambina è recettiva e interagisce con il terapeuta rispondendo alle sue domande, mostrandosi serena e di umore gioioso. La relazione con i genitori è buona, il che indica un attaccamento sicuro. Paola mostra numerosi progressi dovuti alla situazione clinica, ormai valutabile come di lieve gravità. Inoltre il supporto dei genitori che appaiono particolarmente capaci e impegnati nelle cure della figlia genera un contesto familiare caratterizzato da affetto e serenità. Condizioni queste molto importanti per il benessere della bambina.

                                                                                                   Valeria Mazza (psicologa).

 

[i] Tribulato E. (2013), Autismo e Gioco Libero Autogestito, Milano, Franco Angeli.

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