Il concetto di autismo come disturbo, invece che come sintomo riscontrabile in varie situazioni, ha portato a mio avviso alla confusione attuale, attraverso l'allargamento dei criteri diagnostici e l'uso del test ados, che ha sostituito la diagnosi clinica esperta, in mancanza di qualsiasi esame medico specifico.
In questo modo praticamente tutte , anche le più lievi, manifestazioni di disagio o di scostamento da parametri fissi dello sviluppo e del comportamento, finiscono catalogate nel calderone dell.o Spettro autistico, come viene detto. Come una rete che inizialmente prendeva solo i pesci grossi, il progressivo restringimento delle maglie fa sì che rimangono catturati pesci sempre più piccoli finché quasi nessuno sfuggirà. Viene infatti sostenuto che si può essere autistici anche senza sintomi, e molti oggi vengono diagnosticati da adulti sulla base appunto di test che mirano a quelli che finora erano considerati segni di malessere e disagio comuni all'esperienza di quasi tutta le persone.
È vero però che ci sono molti bambini, sempre di più, sembrerebbe, in questi anni recenti, che mostrano difficoltà, ritardi, segni di disagio nel loro sviluppo, nella maturazione delle capacità di comunicare , relazionarsi, convivere, collaborare, aderire alle richieste sociali. Dovremmo trovare un altro modo di considerare questi bambini, che non buttarli nel calderone tragico dell'autismo, checché ne dicano gli 'autistici orgogliosi'.
Io sto cominciando a usare l'espressione 'bambini sperduti', come nel film Peter Pan, perché in effetti si possono vedere come bambini che hanno perso la loro strada, in una certa fase, e stanno andando per strade diverse, o sembrano fermi come in aree di parcheggio, o addirittura sembrano tornare indietro.
Molti di loro possono ritrovare la strada, con aiuti di vario tipo, in modo più o meno facile e rapido, altri restano più a lungo dispersi. Le cause del loro essere usciti dalla strada più abituale possono essere varie, sia mediche che ambientali, spesso restano sconosciute. Qualche volta può essere lo "Stress Evolutivo" (R C Russo) ,qualche volta l'eccesso di televisione e dispositivi con video, qualche volta una malattia cerebrale, come l'epilessia, o una ad anomalia genetica come la sindrome di Rett o altre.
Ma l'essenza è che dobbiamo riconoscere che per lo più non sappiamo esattamente di cosa si tratta, non abbiamo terapie specifiche, non abbiamo una diagnosi sicura, tranne in pochi casi, e non possiamo fare una prognosi sicura. Dobbiamo approfondire caso per caso per cercare di capire come e quando sono finiti fuori strada e si sono persi, e come possiamo aiutare loro e le loro famiglie a ritrovarla.
La definizione 'bambini sperduti', 'smarriti per strada', è solo descrittiva, non dice nulla delle cause e dei rimedi né lascia prevedere l'evoluzione futura. Non è una diagnosi. Si limita a segnalare che si tratta di situazione di cui occuparsi perche il loro sviluppo possa venire ripreso nel modo migliore possibile.
Ma, a differenza della diagnosi di autismo, non è una condanna a vita che cade sul bambino e sulla sua famiglia con le conseguenze che sappiamo.
Come succede spesso, invece, è possibile ritrovarli e riportarli con noi..
Da https://gbenedetti.altervista.org/?q=node/733